Eh sì, non solo la Coca Cola! In Italia, precisamente in Sicilia, esiste un'altra bevanda che custodisce gelosamente un segreto da oltre 200 anni: l'ANICE TUTONE!
La particolare tecnica di distillazione dell'Anice Unico Tutone è avvolta nel mistero!
La famiglia Tutone protegge il segreto da generazioni, mantenendo una ricetta risalente al 1813, scritta su un prezioso foglietto di carta.
Il suo sapore unisce antico e moderno. Un detto palermitano di un tempo recitava: “Acqua e zammù prima io e poi tu”, prescrivendo l'ordine tra i clienti che si affollavano quotidianamente davanti ai chioschi della città.
La parola "zammù", derivata da "sambuco", indica il liquore a base di semi d'anice, trasformato successivamente in "zambuco" e affettuosamente abbreviato in "zammù".
La Storia del Segreto dell'Anice Tutone:
Tra le tradizioni di Palermo, spicca l'uso dell'anice per rendere più piacevole e rinfrescante l'acqua. Un tempo, i venditori d'acqua giravano per le strade con una piccola cantimplora di acqua fredda, una bottiglietta d'anice e bicchieri. Dal 1860, alcuni di loro si stabilirono in piazza con un banchetto e una quartara. L'abitudine di bere acqua con l'anice risale addirittura agli arabi, secondo alcuni, da cui proviene la parola "zammù".
È uno dei prodotti tipici siciliani, e molto probabilmente dobbiamo agli Arabi l'invenzione dell'acqua e anice (Acqua i zammù in siciliano), soprattutto grazie a un arabo-siracusano di nome Sogehas Ben Alì.
La storia del celebre marchio inizia nel 1813 a Palermo, a Piazza Fieravecchia, oggi nota come Piazza Rivoluzione. La famiglia Tutone gestiva un chiosco che attirava l'aristocrazia palermitana, diventando il più importante della città fino al 1892. Era un luogo ideale per fermare le carrozze e godersi un bicchiere di acqua e anice, noto come zammù. Nel 1892, la ricetta subì una riformulazione, con l'aggiunta di anetolo, l'olio ricavato dall'anice stellato, importato direttamente dalla Cina e ancora oggi l'ingrediente principale. Tuttavia, la ricetta completa non è mai stata svelata. La famiglia Tutone custodisce il segreto da sei generazioni, con la ricetta originale scritta su un quadernetto nero a quadretti, gelosamente custodito. Questo segreto si estende anche ad altri liquori derivati.
Se l'origine etimologica di "zammù" è un mistero, ancor più enigmatica è la ricetta per distillare l'anice secondo le giuste dosi. Un segreto che, come abbiamo detto, la famiglia Tutone custodisce gelosamente in una cassaforte da sei generazioni, annotato in bella grafia su un quaderno nero a quadretti che contiene anche altre ricette di liquori.
Per far conoscere al pubblico la nuova e deliziosa bevanda, venne commercializzata come Anice Unico. L'Anice Tutone ottenne la Medaglia d'Oro all'Esposizione di Como del 1909.
Data la rapida popolarità, l'attività del chiosco assunse un'andatura sempre più imprenditoriale. Nel 1948 fu inaugurata la sede operativa in Via Garibaldi, e nel 1979 la S.p.A. fu costituita con il capitale familiare.
Il Museo dell'Anice Tutone a Palermo:
Se vi trovate a Palermo, il "museo dinamico Tutone" offre agli appassionati di ANICE UNICO l'opportunità di immergersi in una realtà storico-culturale che ha radici profonde nel tessuto imprenditoriale di Palermo.
Questa storica azienda a conduzione familiare risiede nel cuore di Palermo, a piazza Rivoluzione (ex piazza Fieravecchia), da ben sette generazioni, sin dal 1813.
Le origini dello Zammù "anice" si inseriscono in un percorso culturale che spazia dalla storia dei primi anni dell'Ottocento alla conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei volontari in camicia rossa guidati da Garibaldi. È un simbolo potente del Risorgimento e rappresenta il processo di unificazione italiano. Il percorso attraversa le due guerre mondiali e giunge fino ai giorni nostri con gli scambi e gli investimenti nazionali e internazionali delle imprese nell'era della globalizzazione.
Si esplora la geografia con le origini della pianta "Anice Stellato", la storia dell'arte con lo stile "Liberty" o Art-Nouveau, e le tecniche di pittura per le prime pubblicità degli anni novanta fino all'evoluzione tecnologica degli strumenti utilizzati per le pubblicità e le etichette.
Il percorso abbraccia anche la meccanica e la tecnologia, dalle prime macchine dell'Ottocento all'utilizzo di apparecchiature all'avanguardia per l'imbottigliamento dell'Anice Unico e degli altri prodotti alcolici dell'Azienda Tutone.
Infine, si passa alla matematica e alla chimica, con i calcoli necessari per le giuste dosi per miscelare il distillato e l'individuazione delle formule dei vari elementi che compongono i distillati prodotti dall'azienda.
Per completare l'esperienza culturale nel "Museo Tutone", si arriva alla fase finale, ma non meno importante, dedicata alla sicurezza e agli impianti a norma CEE all'interno di un'azienda produttrice di distillati.
Un'opportunità unica per i bambini e i ragazzi di uscire dai libri e immergersi nella realtà imprenditoriale, confrontandosi con la staticità dei testi e la dinamicità di una storica realtà imprenditoriale che risale al 1813.
Un'esperienza non solo culturale ma anche visiva e gustativa.
Al termine del percorso museale, gli ospiti avranno l'opportunità di degustare l'"ANICE UNICO", il distillato che ha dissetato intere generazioni nel corso degli anni e dei secoli!
Consumo:
L'Anice Tutone può essere aggiunto all'acqua fresca in poche gocce. È anche utilizzato come ingrediente principale in alcuni cocktail alla frutta, in alcune paste e dolci tipici siciliani; inoltre, viene impiegato come correttivo del Caffè.