Quando parliamo di frutta secca in Sicilia, non pensiamo subito solo all'amatissima mandorla: come dimenticare i famosi pistacchi siciliani? Uno solo è il loro re indiscusso: il pistacchio di Bronte. Ma come riconoscerlo e dove trovarlo? Protagonista di mille golose ricette tradizionali e di rivisitazioni creative, il pistacchio verde etneo è una risorsa inimitabile, nonostante si tenti spesso di contraffarlo.
Il pistacchio di Bronte, conosciuto come "oro verde" della Sicilia, ha una storia affascinante e radicata nella cultura e nella tradizione dell'isola. Ecco un racconto della storia di questo pregiato frutto:
Pistacchio di Bronte: Origini Antichissime
Le origini del pistacchio di Bronte risalgono all'antichità. Si ritiene che la coltivazione del pistacchio sia stata introdotta in Sicilia dagli Arabi, che hanno lasciato un'impronta significativa sull'agricoltura dell'isola. La particolare conformazione geologica del suolo brontese, caratterizzato da una combinazione di lava e cenere vulcanica proveniente dall'Etna, si è rivelata ideale per la crescita del pistacchio.
Coltivazione Tradizionale
La zona intorno a Bronte, situata alle pendici dell'Etna, è diventata il cuore della produzione di pistacchi. Le condizioni climatiche uniche, con giornate soleggiate e notti fresche, contribuiscono a conferire al pistacchio di Bronte un sapore e un aroma distintivi. La coltivazione avviene principalmente su terrazzi e pendii delle colline, e la raccolta avviene manualmente, preservando così la delicatezza dei frutti.
Patrimonio Culturale
Il pistacchio di Bronte è diventato un'icona della cultura siciliana e un simbolo di eccellenza enogastronomica. La tradizione di utilizzare il pistacchio nelle ricette locali è profondamente radicata, e il frutto è protagonista di dolci, gelati, pesti, e molti altri piatti tradizionali siciliani.
Riconoscimenti e Protezione
Il pistacchio di Bronte ha ottenuto nel tempo riconoscimenti di qualità e genuinità. Nel 2009, ha ottenuto il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), che certifica la sua provenienza e la sua qualità. Questo marchio è un attestato di autenticità e protezione del prodotto, garantendo che solo i pistacchi coltivati nella zona specifica di Bronte possano portare questa denominazione.
Curiosità
La raccolta dei pistacchi avviene tra settembre e ottobre, quando i frutti raggiungono la loro piena maturazione. Il caratteristico colore verde intenso del pistacchio di Bronte è dovuto alla clorofilla, che indica una qualità superiore.
In sintesi, il pistacchio di Bronte è molto più di un semplice frutto. È un patrimonio culturale, un'eccellenza gastronomica e una testimonianza della connessione profonda tra la terra siciliana e le sue tradizioni.
Il Consorzio di tutela del pistacchio verde DOP nasce infatti con questo obiettivo: salvaguardare il tesoro delle terre verdi di Bronte. Per imparare a distinguerlo dalle imitazioni, seguite i nostri suggerimenti!
Come riconoscere i Pistacchi di Bronte? E dove trovarli?
Incominciamo col dirvi che quando parliamo di pistacchi siciliani, non parliamo solo del famoso comune in provincia di Catania. L'oro verde si coltiva infatti anche ad Agrigento e Raffadali: la pianta del pistacchio, la Pistacia Vera, appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae e originaria del Medio Oriente, non cresce infatti solo abbarbicata sulle pendici dell'Etna.
Come riconoscere dunque il prestigioso prodotto e dove trovarlo? Il primo indizio è la forma: i pistacchi di Bronte non sono tondeggianti, ma allungati. In caso di pistacchi col guscio, invece vanno guardate le estremità del frutto: la forma infatti sarà quasi concava. Altro elemento inimitabile è il colore verde intenso: la pellicina della buccia tende infatti ad un colore violaceo, ma se spaccato in due il frutto fresco presenta l'inconfondibile color smeraldo dato dalla concentrazione di clorofilla. Se presenta un colore giallino, in sintesi, non è il Pistacchio di Bronte DOP, la cui caratteristica cromatica del verde rimane ben visibile anche nella granella. Inimitabile infine il gusto tendente al dolce: non troverete in commercio il pistacchio salato di Bronte. La nota aromatica dolce, che permane sia nel palato che nelle vie retronasali, rende inutile infatti il processo di salatura.
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Pistacchio di Bronte: come cucinarlo?
Alimento estremamente versatile, viene spesso utilizzato nella preparazione di dolci: tiramisù, creme, torte, cioccolato, cheesecake, croccante, perfino panettoni farciti. In realtà però si accompagna altrettanto bene a ricette salate: famosissimi e apprezzatissimi il pesto, la pasta pura e la farina di pistacchio, utilizzata anche nell'impasto di pasta artigianale e nella crosta di formaggi tipici.
Possiamo ad esempio consigliarvene un utilizzo creativo: come farlo per esempio per condire una bella pasta dandole una nota fresca e aromatica? Creando ad esempio una deliziosa variante del pesto alla genovese: tritate insieme in un frullatore a immersione o in un mortaio pistacchi, pinoli e rucola, amalgamandoli olio extravergine d'oliva aggiunto a poco a poco fino a ottenere un condimento cremoso ed omogeneo. Versatelo sulla vostra pasta corta e voilà, buon appetito! La vostra pasta al pesto di pistacchi è servita.
E perché non un utilizzarlo per bel tiramisù? Nell'alternare gli strati di savoiardi bagnati di caffè e quelli di crema al mascarpone, potete spolverare il vostro dolce con una bella manciata di granella al pistacchio. Buon appetito!